sabato 15 febbraio 2020

Il Caffè dei Piccoli Miracoli - 1/2020



E' passato più di un anno da quando mi ero riproposta di scrivere qualcosa, anche solo due righe o un appunto sui viaggi fatti attraverso il libri ma, presa da altre cose, alla fine non l'ho più fatto.
Ci riprovo! Ho indicato questo libro come il primo del 2020 (ma ne ho letti altri dall'inizio dell'anno), e può darsi che nei prossimi giorni mi decida a scrivere le mie impressioni anche sugli altri... chissà!

Comincio con la mia valutazione: 2 stelle su 5
⭐⭐⭑⭑⭑

Questo libro, pur non essendo il mio genere preferito, mi ha incuriosito durante un'incursione in libreria. Mi capita raramente che non mi piaccia un libro che in qualche modo mi colpisce, ma questo è il caso: l'ho trovato prevedibile, banale e noioso. 
Il romanzo non ha una struttura, è sbilanciato, molto lento all'inizio e troppo veloce verso la fine. Il caffè del titolo appare a circa 2/3 del libro e, a mio giudizio, potevano esserci titoli più appropriati per questa storia. E' difficile provare simpatia per la protagonista, o meglio, ci sta bene che sia come è, ma il modo in cui viene descritta la rende antipatica. E anche la descrizione degli altri personaggi lascia molto a desiderare. Un'altra cosa che non ho apprezzato è che l'autore, nel descrivere una cosa che sta succedendo, ti dice già come andrà a finire (bene!) e questo blocca completamente l'emozione rendendo il romanzo piatto e scontato. Un esempio tratto dal libro: "Niente lasciava presagire che l'istante dopo si sarebbe verificato un piccolo incidente, destinato - come a volte succede ai piccoli incidenti - a rivelarsi la cosa più bella che potesse capitarle.". Quindi nel momento in cui "l'incidente" capita non può esserci alcun trasporto emotivo da parte del lettore nei confronti della protagonista dato che sai già che "l'incidente" si risolverà: il libro è costellato da frasi di questo tipo e troppo pieno di anticipazioni.
Ci sono però dei passaggi molto divertenti (mi sono ritrovata a ridere da sola),  ma sono pochissimi e si perdono in mezzo al mare della banalità e della noia.